Pour ceux qui seraient intéressés, la p'tite vieille est à vendre pour 4200 €.
100 % contre la langue de bois. "Répétez au monde entier que la chose qui rend le plus heureux au monde, c'est la solidarité."
Jean-Louis Bernardini (leader et chanteur du groupe corse "I Muvrini")
Ce fût un honneur sacré pour elle car, et ce n'est pas après la lecture de ce topic qu'on serait tenté de contredire mon propos, celle de tes motos qui pourra s’enorgueillir un jour d'être la DERNIÈRE n'est pas encore prête à sortir des chaînes de montage !...
100 % contre la langue de bois. "Répétez au monde entier que la chose qui rend le plus heureux au monde, c'est la solidarité."
Jean-Louis Bernardini (leader et chanteur du groupe corse "I Muvrini")
J'espère en tous cas que tu vivras assez longtemps pour me voir un jour te mettre la fessée - ne serait-ce qu'une fois ! - sur un Paziols-Estagel-Millas !
100 % contre la langue de bois. "Répétez au monde entier que la chose qui rend le plus heureux au monde, c'est la solidarité."
Jean-Louis Bernardini (leader et chanteur du groupe corse "I Muvrini")
Lucky a écrit :J'espère en tous cas que tu vivras assez longtemps pour me voir un jour te mettre la fessée - ne serait-ce qu'une fois ! - sur un Paziols-Estagel-Millas !
"Motore Ferrari, ciclistica Cagiva da GP, design di Massimo Tamburini.
Perché alle volte i sogni escono dal cassetto ma si fermano sulla scrivania. Ma poi...
Annus Domini 1995, girava sul circuito del Mugello un prototipo singolare: era una #Cagiva C594 del Motomondiale, ma aveva un singolo scarico laterale bello grosso e la sinfonia del 2 Tempi aveva lasciato spazio al ruggito del 4 tempi.
Quella moto che girava e rigirava tra i saliscendi toscani era il primo vagito di un sogno chiamato Cagiva Ferrari F4.
Per un soffio non abbiamo potuto ammirare una moto marchiata #Ferrari, era il periodo che precedeva quello in cui le magnifiche forme della Ducati 916 avrebbero nascosto la meccanica della sublime MV Agusta F4.
Siamo nei primi anni ‘90, un’epoca in cui Cagiva e Ducati abitavano ancora insieme e quel genio dalla mente vulcanica di Claudio #Castiglioni voleva realizzare una moto rivoluzionaria, che potesse entrare nel campionato #Superbike come massima rappresentante delle 4 cilindri, dopo aver conquistato già diversi titoli con le due 2 cilindri desmodromiche.
Il progetto era ambizioso e per il motore si voleva affidare al più importante marchio sportivo del mondo: Ferrari. Fa allora un paio di telefonate a Piero Ferrari, per proporre di creare una moto spinta da un motore a quattro cilindri che potesse andare forte come le bicilindriche Ducati.
Ferrari accetta e mette tutto in mano ai suoi migliori tecnici motoristi. Il risultato fu un 4 cilindri in linea da 750 cc, di cui ne vennero realizzati due esemplari, con valvole radiali, cambio estraibile e distribuzione a catena centrale, tecnologie prese direttamente dalla #Formula1.
Il telaio è un doppio trave in alluminio sviluppato dall'esperienza 500 GP di Cagiva, ma molto diverso da quello della #C594, dalla quale invece i riprende fedelmente l'estetica.
Viene coinvolta anche Ducati, che li testa al banco.
I due padri, Claudio e Piero, decisero di chiamarlo F4, dove "F" stava per Ferrari e 4 per il numero dei cilindri. Questo nome vi ricorda qualcosa?
Il debutto fu seguito dalla stampa mondiale, Cycle World aveva già pubblicato delle foto spia di uno strano muletto Ducati 851, e reso ufficiale dalla stessa Cagiva. Giornalisti e appassionati si esaltarono per mesi sulle foto del prototipo che girava al Mugello travestito da Ducati.
Finché la prima moto con motore Ferrari stava ufficialmente girando in pista si vociferava potesse avere il Cavallino sul serbatoio, come prodotto ufficiale Ferrari.
Mentre il muletto macinava giri, accumulando chilometri, fu affidato al designer Massimo #Tamburini il compito di sviluppare l'estetica per la moto stradale, che avrebbe dovuto mantenere uno stile fedele a quello di una 500 GP, ispirato direttamente dalla Cagiva C594, la più bella moto da competizione della sua epoca e una delle più belle di sempre. Decisamente la più bella di sempre.
In queste foto potete vedere la prima e unica Cagiva F4 in versione stradale, forse non è molto gradevole de vedere, visto che è un insieme che riprende le carene della C594, un faro posizionato al posteriore sul codino in sostituzione dei due scarichi superiori e il doppio proiettore anteriore è preso a prestito dalla Cagiva Canyon. Ci sono poi due prese d’aria supplementari a lato della presa centrale della moto da GP, che probabilmente qui non aveva alcuna funzione se non estetica. Non era nulla di definitivo e aveva la sola funzione di testare motore e ciclistica su strada. Ma secondo me è bellissima…
Poi però il sogno, dopo essere stato tirato fuori dal cassetto, non lasciò mai la scrivania. Quando arrivò il momento di sedersi ad un tavolo per pianificare la realizzazione in serie del prodotto, con delle riunioni e un’analisi approfondita dei bilanci tutto si spense. Cagiva aveva investito tanto nel motomondiale e si stava avviando verso una profonda crisi: le sole Mito e Canyon non garantivano abbastanza utili. E Ferrari aveva paura di indebolire il prestigio del marchio, i primi test del motore non si rivelarono soddisfacenti, e si tagliò fuori.
Castiglioni vide il suo sogno svanire a due passi dall’uscita della caverna in cui giaceva nascosto; ma come abbiamo detto il signor Claudio era un genio vulcanico, un profondo appassionato che magari metteva da parte i pieni industriali sacrificandoli al sacro fuoco della passione. Tale e quale a lui era Massimo Tamburini. E quando due personalità così si incontrano, la poesia non può che prendere vita.
I due vi intravidero una possibilità. Catiglioni qualche anno prima rilevò la MV Agusta tramite il gruppo Cagiva, e per rilanciare il marchio (ormai non se ne sentiva più parlare da 20 anni) decise di dirottarvi l’intero progetto, che piano piano però perse quasi tutte le parentele con quello originario realizzato assieme alla Ferrari: perso papà Piero ne arrivarono altri due, gli ingegneri Rosa e Goggi che modificarono pesantemente il motore, mantenendone però il frazionamento, le valvole radiali, il cambio estraibile e la distribuzione a catena centrale. I telaisti decisero di utilizzare un telaio a traliccio misto a piastre. Tamburini lavorò molto e instancabilmente sull’estetica.
Erano gli anni della crisi delle 125, ma il duo Castiglioni-Tamburini non vuole saperne di mollare. Due Ducati 916, con ciclistica e motore del redivivo progetto F4, iniziano a percorrere le strade italiane. Chiunque le sentiva passare si accorgeva subito che nascondevano qualcosa di speciale, e che risuonavano di una sonorità propria di un sogno.
Il 1997 sta per volgere a termine, e viene presentato il prototipo della #MVAgusta F4 Serie Oro. Rossa e argento, con aureo magnesio a profusione. La moto più bella del mondo. Per sempre.
Grazie Claudio.
Grazie Massimo."
100 % contre la langue de bois. "Répétez au monde entier que la chose qui rend le plus heureux au monde, c'est la solidarité."
Jean-Louis Bernardini (leader et chanteur du groupe corse "I Muvrini")
« Un des grands malheurs de la vie moderne, c'est le manque d'imprévu, l'absence d'aventures. » Théophile Gautier
Proverbe africain: « Si tu n’a pas étudié, voyage. »